Dai“Fratelli Caponi” non abbiamo tratto ispirazione solo per battezzare la nostra pizzeria, ma anche un atteggiamento scanzonato, ingenuo, forse un po’ folle che ci ha portato ad aprire il primo locale qualche anno fa. Ma una storia, per essere raccontata a dovere, ha bisogno dei giusti tempi, per cui sedetevi e noi proveremo a raccontarvela.rnAlessandro Auricchio e Vincenzo Pagano: I Fratelli Caponi (che siamo noi) Avviati a una vita stabile, con la sicurezza di un impiego a tempo indeterminato (che in provincia é un risultato auspicabile per tutti), abbiamo trasformato la nostra vita inseguendo una passione coltivata con ardore da Alessandro fin dai tempi dell’adolescenza: giocare con gli impasti, inventare nuovi abbinamenti di gusto e invitare gli amici a casa, la domenica, sfruttando il calore del forno per cuocere pizze e accoglierli con ospitalitá. Vincenzo, dal suo canto, amico fidato, ha seguito il sodale nella missione, supportando l’attivitá nella parte gestionale e commerciale dell’impresa. Come I Fratelli Caponi del film, l’agire dell’uno sarebbe impensabile senza l’altro.