Giornalista automotive, fotogiornalista, scrittore e da alcuni anni chef: è la nuova vita di Giorgio Rosato. Abruzzese di nascita, romano di adozione e per formazione culturale, Rosato ha iniziato giovanissimo a viaggiare intorno al mondo con la sua inseparabile reflex a tracolla raccogliendo migliaia di immagini nei più remoti angoli della Terra. Ha visitato oltre 60 Paesi in tutti e cinque i Continenti (oltre a essere stato uno dei primi giornalisti europei a recarsi in Vietnam dopo la fine della guerra) e il suo archivio fotografico raccoglie oltre 15.000 diapositive.
Ha collaborato presso le maggiori riviste di turismo (Gente Viaggi, Tuttoturismo, Atlante, Weekend, ecc) e le più autorevoli testate di fotografia (tra cui Reflex e Fotografare) e del settore automobilistico (Quattroruote, Gente Motori e Automobilismo).  Nell’estate del 1987, sponsorizzato dalla multinazionale statunitense Philip Morris e patrocinato dal WWF, ha guidato la famosa “Fitzcarraldo Expedition”, la prima spedizione italiana nel cuore dell’Amazzonia peruviana, in una regione ancora inesplorata, raggiungendo per la prima volta il misterioso istmo di Fitzcarraldo (la cui storia è stata portata sul grande schermo dall’omonimo film di Herzog interpretato da Klaus Kinsky). E’ stato anche direttore di “Autoruote 4×4” dove ha raccontato i suoi viaggi in fuoristrada.
Insomma, un curriculum di tutto rispetto. E ora eccolo nei panni di chef a Cherasco, nella Langhe, al ristorante Vittorio Veneto, dando così sfogo a un’altra delle sue passioni di sempre; la cucina e soprattutto la cucina creativa. In questo intervista con Pierluigi Bonora, chef Rosato racconta la sua vita nel segno dell’avventura e quella nuova, in cucina. E ci svela in esclusiva anche la sua ricetta per il dopo pandemia: “Rialziamo la cresta con…”.
Rosato: dai raid in 4×4 alla nuova vita da chef