Una pizza light, più piccola, con un blend di farine speciali e un piccolo trucchetto dei nutrizionisti: il glucomannano, uno speciale polisaccaride naturale che aiuta il dimagrimento. L’impasto è stato curato da Salvatore Grasso, decano della pizza napoletana, il topping affidato alle cure dello chef Giuseppe Daddio.
La pizza è uno dei piatti più famosi al mondo, per gli italiani è letteralmente il piatto della felicità, ma spesso è vista con sospetto a causa dell'elevato apporto di calorie e carboidrati. La pizza solitamente è lo "sgarro" alla dieta, non una parte di essa: per questo motivo l'Università Federico II di Napoli ha messo insieme un team di ricercatori per ovviare a questo problema e ha ideato E.V.A. la prima pizza che non fa ingrassare.
Una ricerca per ridurre l'impatto calorico della pizza napoletana
L'idea della pizza E.V.A. (acronimo che sta per Elisir di Vita e Arte) è nata dalla professoressa Annamaria Colao, titolare della cattedra Unesco di "Educazione alla salute ed allo sviluppo sostenibile", istituita presso la Federico II; dalla nutrizionista Francesca Marino, affiliata alla cattedra, e dal giornalista Luciano Pignataro. La più antica università pubblica del mondo non è nuova a questo tipo di studi, anzi punta molto sulla pizza: recentemente ha dimostrato le proprietà della Marinara come alimento altamente nutraceutico. Questa volta la Federico II si è concentrata maggiormente sull'aspetto nutritivo della tonda più amata.
Per la realizzazione della ricetta è stato chiesto l'aiuto di Salvatore Grasso, titolare di Gorizia 1916, una delle pizzerie più antiche di Napoli, e dello chef Giuseppe Daddio. Gli obiettivi dell'università sono due: creare un impasto poco calorico ma al contempo offrire un gusto piacevole, che non faccia rimpiangere la scelta salutistica dei clienti.
Per l'impasto è stato usato un blend di farine prevalentemente semi integrali, ricche di micronutrienti, vitamine e minerali, a cui è stato aggiunto glucomannano purificato, una fibra naturale dimagrante, capace di ridurre l’assorbimento intestinale di zuccheri e grassi ingeriti. Il "segreto" è proprio l'utilizzo di questo polisaccaride ad alto peso molecolare, estratto dal tubero di una pianta giapponese. Ci dice la dottoressa Marino che "il glucomannano solitamente lo prescriviamo nelle diete dimagranti perché è considerato uno dei più efficaci prodotti per favorire il dimagrimento. L'azione è dimostrata scientificamente: la fibra è in grado di attirare molta acqua, aumentando il proprio volume fino a cento volte".
Oltre all'impasto "speciale", il basso apporto calorico è dato da un panetto molto più piccolo, di circa 180 grammi a fronte dei 250-280 grammi della pizza napoletana tradizionale. Per il topping si usano varie consistenze di pomodoro, basilico e piante officinali fritte a bassa temperatura per conservare al meglio i profumi e gli olii essenziali, oltre a batuffoli di spuma di latte scremato con aggiunta di probiotici. Non c'è sale, la sapidità è data dal caviale di basilico; a fine cottura l'aggiunta di olio extravergine d'oliva di alta qualità.
Per il momento la pizza E.V.A. è solo un prototipo e non si può trovare in alcuna pizzeria d'Italia. La ricetta della pizza che non fa ingrassare è disponibile gratuitamente così chi volesse farla a casa non avrebbe problemi. Si spera che qualche pizzeria coraggiosa in giro per la nazione possa cogliere al volo l'idea e proporla nel proprio ristorante.
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